Le 10 sorelle multinazionali dell'alimentare sotto la lente di Oxfam. Ecco i risultati, a un anno dall'inizio della campagna "Scopri il marchio"

È trascorso un anno dal lancio dell’iniziativa “Scopri il Marchio” (nell’ambito della campagna “COLTIVA – il cibo, la vita, il pianeta”, ne avevamo dato conto anche qui) condotta da Oxfam e rivolta allo studio e all’analisi delle politiche sociali e ambientali delle dieci più grandi multinazionali del settore alimentare in tema di diritti dei lavoratori, attenzione alle questioni di genere, gestione della terra e dell’acqua, politiche di contrasto al cambiamento climatico, trasparenza adottata nella propria attività. “Alcune tra queste -hanno fatto sapere i curatori dell’indagine- hanno fatto progressi significativi, impegnandosi a migliorare la condizione delle lavoratrici, rispettare il diritto alla terra, ridurre le emissioni di CO2”.

Rispetto dei diritti delle donne e tutela della dignità contadina, questi i due punti principali su cui ha fatto perno l’iniziativa dell’organizzazione internazionale. I colossi del cioccolato -Mars, Mondelez e Nestlé- hanno risposto alla richiesta di porre fine alla disuguaglianza di cui sono vittime le donne che coltivano il cacao nei paesi da cui le tre si riforniscono (Nigeria, Costa d’Avorio, Indonesia e Brasile) garantendo impegni “seri e specifici”. A ottobre 2013, la campagna ha virato incentrata su Coca-Cola, PepsiCo e ABF, i più grandi produttori e acquirenti di zucchero al mondo, chiedendo loro di dichiarare una politica di tolleranza zero al land grabbing lungo le proprie filiere di produzione. “Coca-Cola -sempre secondo i responsabili della campagna di pressione- avrebbe “risposto positivamente, ABF si è impegnata ad adottare politiche che seriamente affrontino il problema, mentre stiamo aspettando ancora impegni concreti da parte di PepsiCo”.

“La maggior parte delle 10 grandi sorelle del cibo si sta muovendo nella giusta direzione perché un numero impressionante di consumatori, e gli investitori che controllano migliaia di miliardi del mercato chiede loro di andare oltre il consueto modo di operare –ha dichiarato Elisa Bacciotti, direttrice Campagne di Oxfam Italia– “Durante il primo anno di vita della campagna Scopri il Marchio abbiamo imparato che le aziende sono davvero interessate a rispondere in modo veloce ed efficace, se sono i consumatori a chiedere loro di farlo. Alcune aziende si sono dimostrate più ricettive, altre devono mostrare più coraggio. Ma il cambiamento è in atto: una storia vecchissima fatta di terra e lavoro comprati a poco prezzo per produrre cibo a costi sociali e ambientali indicibili sta per finire. Scopri il Marchio sta cambiando le cose”.

Principio del Consenso libero, preventivo e informato in base al quale le comunità devono essere consultate e devono dare il loro consenso prima che la terra su cui vivono venga venduta, Principi ONU di Empowerment delle donne, attraverso cui l’azienda si impegna seriamente ad affrontare le questioni di genere e disuguaglianza, dettagliati piani d’azione che descriveranno come -le multinazionali del cioccolato- intendono affrontare la disuguaglianza di genere lungo la loro filiera di produzione. E poi rinnovate politiche sul clima, che rendono pubbliche emissioni e rischi legati ai cambiamenti climatici. Sono questi i passi avanti definiti “concreti” delle 10 sorelle dell’alimentazione. Per indole poco inclini a trasparenza e controllo, salvo quando a imporglielo siano informate campagne di sensibilizzazioni dei consumatori -che ci si augura possano essere sempre meno-.

“Queste novità nelle politiche sono un necessario primo passo verso l’adozione di pratiche che aiuteranno a sconfiggere fame, povertà e danni ambientali subiti dalle comunità locali lungo le filiere di produzione del settore alimentare. Ad esempio, grazie alle nuove politiche sui diritti fondiari adottate da alcune delle più grandi aziende mondiali, molte comunità in Cambogia e Brasile hanno potuto rivendicare il giusto compenso per aver perso 10 anni fa la terra su cui vivevano e iniziare a risolvere una volta per tutte dispute vecchie di anni”, ha concluso Bacciotti.