Oggi [lunedì 11 marzo] il Parlamento europeo è chiamato ad esprimersi sulla riforma della Politica Agricola Comune 2014-2020. Riforma bocciata senz'appello da oltre 220 associazioni ambientaliste e di agricoltura biologica europee perché ritenuta schiacciata sugli interessi di un'agricoltura invasiva, inquinante e insostenibile. Per evitare errori, i parlamentari europei potrebbero fare una cosa semplicissima: ascoltare i cittadini.

Oggi [lunedì 11 marzo] il Parlamento europeo è chiamato ad esprimersi sulla riforma della Politica Agricola Comune 2014-2020. Riforma bocciata senz'appello da oltre 220 associazioni ambientaliste e di agricoltura biologica europee perché ritenuta schiacciata sugli interessi di un'agricoltura invasiva, inquinante e insostenibile. Per evitare errori, i parlamentari europei potrebbero fare una cosa semplicissima: ascoltare i cittadini.

Chi l'ha fatto è il Wwf, il quale ha commissionato un sondaggio rivolto a sei Paesi del Continente: Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania e Svezia. Chiaro l’obiettivo: raccogliere l'opinione degli europei circa l'impiego delle risorse pubbliche -il 40% dell'intero budget dell'Unione, per circa 55 miliardi di euro all'anno- nel settore agricolo. I risultati pubblicati da Factwise sono immediati: la maggioranza degli intervistati è convinta che i sussidi pubblici debbano rivolgersi a forme di agricoltura sostenibile, guardando a prodotti sani e naturali, tutelando la biodiversità. A dimostrazione di ciò è il fatto che il 78% degli intervistati, sommando i singoli Paesi, è convinto che il criterio di finanziamento debba prediligere la sostenibilità rispetto alla dimensione dell'area posseduta, premiando la qualità rispetto alla quantità del coltivato. Il nostro Paese registra un risultato ancor più positivo, registrando sul punto l'82% dei consensi degli intervistati (un campione di mille unità intervistato tra il 10 e il 13 gennaio 2013). Il 43% dei cittadini dei sei Paesi dell'Unione, inoltre, ritiene che i contributi ricevuti debbano tradursi nel mantenimento della biodiversità.

Un risultato netto che ha spinto i committenti del sondaggio, in questo caso Wwf Italia, a rivolgere nuovamente al Parlamento europeo un appello: "Chi ci rappresenta oggi nel Parlamento europeo non può continuare ad ignorare un’aspettativa così alta e diffusa. I contribuenti italiani ed europei desiderano che la futura Politica Agricola Comune dell’Europa premi le migliori pratiche ambientali per un ambiente rurale vitale e la produzione di cibo sano. Fino ad ora questi obiettivi sono stati in gran parte ignorati. I governi nazionali, i potenti interessi agro-alimentari e la Commissione per l'Agricoltura del Parlamento europeo sembrano determinati a tutelare ancora per il futuro un modello di agricoltura non più sostenibile, che premia essenzialmente i proprietari della terra e non i veri agricoltori che la lavorano, senza garantire nessun reale beneficio per la collettività", ha dichiarato Franco Ferroni, responsabile agricoltura dell'associazione. Associazione impegnata -insieme a  LIPU, Legambiente,  Federazione nazionale Pro Natura, AIAB, Federbio, FIRAB, UPBio, il FAI (Fondo Ambiente Italiano), Italia Nostra, Touring Club Italiano, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, SIEP (Società Italiana Ecologia del Paesaggio) e Slow Food- nella campagna on-line di raccolta firme per chiedere il cambio di passo nella decisiva riforma della Pac.