La Fao: "Occorrono più di 41 milioni di dollari per porre fine al flagello delle locuste"

22 milioni di dollari entro giugno. Questi i termini  del fondo d'emergenza cui dovrà attingere il Madagascar per poter contrastare un'infestazione di locuste che mette a rischio la stagione produttiva del Paese nonché la sicurezza alimentare di chi lo abita.

A denunciarlo è la Fao, l'agenzia Onu per alimentazione e agricoltura. Oltre all'impegno immediato, la stessa Fao ne prevede uno ulteriore spalmato su tre anni dal valore complessivo di 19 milioni di dollari. Al momento (fine del mese di marzo), dopo il peggioramento dovuto al Ciclone Haruna dello scorso febbraio, metà del Paese africano è infestato da cavallette giovani e sciami, il che potrebbe comportare, secondo le Nazioni Unite, "che per il settembre 2013 circa due terzi del paese sarà colpito dall'infestazione se non si interverrà al più presto". Nebulizzazione su vasta scale che l'Onu ritiene "necessaria", tenendo conto inoltre che l'area in cui l'infestazione si sta propagando è caratterizzata da un alto tasso di insicurezza alimentare. Nelle regioni più povere del sud del Paese (22 milioni di abitanti), infatti, ne soffre circa il 70% delle famiglie. La minaccia "locuste" guarda al 60% della produzione di riso, l'alimento di base in un Paese dove 8 abitanti su 10 vivono con meno di un dollaro al giorno. Intervenire oggi equivale a sventare "estesi programmi di aiuti alimentari" di fatto ritardatari, ha chiarito Dominique Burgeon, Direttore della Divisione FAO Emergenza e Riabilitazione. Le iniziative in cantiere corrispondo, in buona parte, a operazioni aeree su larga scala.

"Nel corso del 2013-14 verranno trattati circa 1.5 milioni di ettari, che caleranno a 500mila ettari il secondo anno e 150mila il terzo ed ultimo anno del piano strategico, ha spiegato la Fao, cercando di tranquillizzare chi, a ragione, teme ricadute: "tutti gli interventi saranno realizzati nel pieno rispetto della salute umana e dell'ambiente".