Dal seme al piatto. Costruire una filiera sostenibile per aumentare il reddito, la salute e la sicurezza alimentare dei piccoli agricoltori nel nord della Tanzania.

La conversione verso un’agricoltura più sostenibile dal punto di vista ambientale e più efficace dal punto di vista produttivo è una necessità impellente nella zona che circonda il Monte Meru, nel nord della Tanzania. Migliorare la qualità dell’orticoltura, della produzione del pomodoro in particolare, può migliorare significativamente la qualità della vita delle popolazioni rurali in termini di sicurezza alimentare, reddito, qualità ambientale e salute.

Il progetto di Istituto Oikos “MESULA Ltd – Mount Meru Sustainable Land” mira ad aumentare il reddito dei piccoli agricoltori dell’area del Monte Meru attraverso la realizzazione di un’impresa sociale nel settore orticolo (MESULA Ltd – Mount Meru Sustainable Land) in grado di conciliare lotta contro la povertà, salute degli operatori, tutela degli agro-ecosistemi e sicurezza alimentare.
Una filiera sostenibile

Oikos sta lavorando da gennaio 2013 per avviare l’impresa sociale MESULA Ltd e metterla nelle condizioni di realizzare e collocare sul mercato prodotti orticoli di qualità. Si impegna per formare i piccoli agricoltori sulle competenze tecniche necessarie a differenziare la produzione orticola dell’area, utilizzare i terreni in maniera sostenibile e produrre ortaggi di buoni e sani. Facilita inoltre networking e partenariati Italia-Tanzania sul tema dell’agricoltura sostenibile.
Il progetto coinvolge in attività di formazione e sensibilizzazione circa 5.000 agricoltori, 160 membri di 4 organizzazioni locali di agricoltori e 12 scuole primarie e secondarie (20 operatori e circa 4500 studenti). I benefici delle azioni avranno inoltre una ricaduta positiva sull’intera comunità, sui funzionari del Distretto di Meru, sul centro di formazione Mkuru Training Camp e sugli utenti finali di MESULA Ltd, ovvero i consumatori locali sensibili alla qualità degli alimenti e le strutture ricettive turistiche.

L'iniziativa è finanziata da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e realizzata da Istituto Oikos in partnership con AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) e Fondazione Legambiente Innovazione.