Il tifone che ha colpito le Filippine provocherà una perdita di 900mila tonnellate di riso, e intanto 2,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare

A due settimane dal giorno in cui il tifone Haiyan ha travolto le Filippine -il 7 novembre scorso-, si contano i danni causati ai settori dell’agricoltura e della pesca.

La FAO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (www.fao.org), anche se non ha ancora a disposizione dati precisi, stima che circa 1 milione di contadini e pescatori abbiano bisogno di un’assistenza immediata. La tempesta ha distrutto infatti centinaia di migliaia di ettari di risaie, oltre che impianti di stoccaggio –insieme al contenuto-: il “super tifone” non solo ha colpito durante la raccolta di riso, ma anche nel periodo della seconda stagione di semina, che terminerà alla fine di dicembre. Lungo la costa ha poi spazzato via interi villaggi di pescatori e il vento, che quella mattina ha soffiato a più di 300 chilometri l’ora –la più alta velocità di un ciclone registrata fino a oggi- ha trascinato con sé imbarcazioni e attrezzi. Secondo la FAO ci saranno inoltre gravi ripercussioni anche sulla produzione del cocco.

La Global Information and Early Warning System (GLEWS), il sistema che monitora la situazione alimentare globale, fino a un mese fa stimava che la produzione di riso delle Filippine sarebbe stata, nel 2013, di 18,9 milioni di tonnellate; dopo il passaggio di Haiyan ha abbassato le sue previsioni: la produzione scenderà, probabilmente, di 900mila tonnellate.

Come afferma Graziano Da Silva, direttore generale della FAO, la devastazione nel settore agricolo e ittico non mette a rischio solo la vita di agricoltori e pescatori: se i contadini non riusciranno a seminare il riso entro qualche settimana, le conseguenze potrebbero farsi sentire sulla catena di approvvigionamento alimentare e sulla sicurezza alimentare dell’intero Paese –il cui alimento principale è appunto il riso.

Per questo motivo la FAO ha chiesto un intervento globale di 24 milioni di dollari, come parte del Flash Appeal umanitario coordinato dalle Nazioni Unite e lanciato il 12 novembre scorso, per sostenere interventi immediati nei settori della pesca e dell’agricoltura. Questa la somma che l’organizzazione ritiene necessaria per risollevare la produzione agricola e per sostenere le comunità di pescatori. A beneficiare di questo intervento saranno circa 250mila famiglie filippine.

Nel frattempo la FAO ha già stanziato risorse proprie pari a 1 milioni di dollari che verranno utilizzate per le necessità più urgenti, fra cui la donazione di sementi di riso e mais, di fertilizzanti e di piccole attrezzature per l’irrigazione. In questo modo l’organizzazione spera di aiutare gli agricoltori a effettuare in tempo la seconda semina di riso, mai necessaria al Paese quanto oggi: secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, il tifone ha colpito più di 13 milioni di persone –la maggior parte delle quali basa il suo sostentamento sull’agricoltura- e gli sfollati sono 4 milioni. Fra questi, oltre 2,5 milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare.